Sfumature

Il cuore del quartiere notturno più famoso di Rio.. di giorno però

Più passo il tempo a Rio, più mi sembra difficile scriverci su, cioè.. cerco di scriverci su ogni tanto, ma non mi riesce mai.
Immagino sia una cosa normale con il passare del tempo, una specie di regola generale valida per tutti i posti.. l’entusiasmo iniziale sta passando come una sbornia di vino. Dormo di merda e mi sveglio peggio, vado in cucina e mando affanculo con lo sguardo la tipa logorroica prima di fare colazione, così, per troncare qualsiasi possibile conversazione, altrimenti non esco più.

Rio è una collezione di quartieri tutti diversi tra loro. In generale direi che è una sfumatura che va dal mare alla merda.
C’è la zona ricca e turistica di Copacabana (più o meno), Ipanema e Leblon; di giorno palestrati e ragazzine con l’ipod che passano vicino ai poveracci che chiedono l’elemosina, la notte prostitute in posa sui tettucci delle macchine. Poi vai verso il centro, Lapa, Santa Teresa, dove già puoi vedere la sfumatura tra quartieri e favelas. Arrivi alla zona nord e ti domandi perché quel posto esista: strade in bianco e nero, il giallo sporco dei tavolini della birra Skol davanti a qualche bettola, officine per rottami e case di un piano solo, piene di niente.

È incredibile poi quanta gente dorma per strada a Rio, dappertutto, anche a Ipanema. Buttata sul marciapiede come se fosse un letto a due piazze, a braccia aperte, circondati da piccioni e scarafaggi. Quando la sera piove e fa più freddo, si rannicchiano e infilano le gambe sotto la maglietta,.. rimangono così, come dei sacchi, a guardare la strada e a domandarsi perché il tempo per loro si sia fermato.

P.S. Ieri tornavo a casa con il solito 304 e c’era un poveraccio per terra che dormiva accanto ad un supermercato, sul fianco dando le spalle alla strada, con i pantaloncini strappati proprio tra le gambe e senza mutande e i coglioni che si vedevano addirittura dall’autobus.

(oggi sono di buon umore)

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PAROLA DEL GIORNO: sm Aluguel (affitto)

Ilha Grande

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Finalmente sono riuscito ad andare a Ilha Grande! Avrei avuto bisogno di più giorni per visitarla abbastanza da sentirmi soddisfatto, ma considerando il gruppo che avevo è stato meglio così (ci tornerò cmq).. non c’è niente di peggio che essere nel posto giusto con le persone sbagliate!! Mi sembra che gli americani siano un pò tutti rincitrulliti, non parlano mai, non scherzano, mai una cazzata.. che palle!

Comunque sia, l’isola è piena di spiagge da sogno (io ne ho viste solo 4, ma se sono tutte così..), distanti abbastanza chilometri dai centri abitati per essere poco frequentate (però farsi quasi 20km a piedi al giorno, non è il massimo e no, non esagero, i cartelli hanno i chilometri scritti su!).

C’è un vecchio acquedotto perso nella foresta, una cascata introvabile (infatti non l’ho trovata) e ogni tanto qualche cocco maturo caduto da una palma che si può bere (Grazie ad Heléne e al suo coltello svizzero, ovviamente).
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Proprio oggi, ultimo giorno di viaggio, mentre tornavo indietro lungo il sentiero della spiaggia Lopez Mendes c’erano 3 scimmiette selvatiche che aspettavano che qualcuno gli desse da mangiare..

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PAROLA DEL GIORNO: sf trilha (sentiero)

“Semana Santa” a Ouro Preto

Il viaggio in Ônibus è scomodo. Appena trovo una posizione decente c’è una curva a gomito, se non cercassi di dormire probabilmente la strada sarebbe dritta.

Abbiamo cambiato il primo ostello, una pousada nuova nuova con colazione inclusa da 22 rials e mezzo (9€), con una una Republica da 15 r$ (6€), una specie di studentato autogestito senza reti per i letti. Il posto cade a pezzi, assi sollevate, materassi logori ammassati nelle stanze. M’innamoro subito!

C’è la Disco privata (Led zeppelin e Pink Floyd a palla tutto il giorno), il biliardo, un frigo sempre pieno di birra, limoni e cachaça e qualche pianta buona per farsi le maconhas (secondo voi mo’ che può essere una maconha?) che si gode il paesaggio dal terrazzo.

Le Republicas, come il nome suggerisce, sono delle specie di casa per studenti autogestite. Mi ricorda la casa famiglia di Roma, ma qui si respira un’aria più da centro sociale (e non da centro d’igiene come al 23 di via Rocca Priora! sing).

Siamo poi stati alle cachoeiras (cascate) “vicino” la città.. natura, sole, cavalli selvatici, un fiume che per un giorno diventa il nostro aquaparco privato. Magnifico.

Conosciamo 2 ragazzini che ci portano in una caverna più a valle, il fiume sbuca li dentro, creando un’altra cascata, più grande, più bella, più tutto.

Che strano come la natura possa sembrare così irreale quando è così forte, presente.

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Fuori dalla il paesaggio è imponente, ma benevolo.. e io mi siedo su una roccia a prendere il sole cercando di respirarlo tutto ad occhi chiusi.
Facciamo un’altra ora di camminata nella foresta per raggiungere il punto dove l’acqua del fiume forma un laghetto.

Non c’è nulla di artificiale nel raggio di chilometri. Fare il bagno qui, circondato dagli alberi che accarezzano l’acqua, mi regala un po’ di serenità.

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Torniamo in città. Da questo momento saranno tutti giorni di salite e discese per le ripide strade di Ouro preto e (per un pomeriggio) Mariana.

La domenica c’è la procissão con migliaia di bambine vestite da angioletti che corrono per le vecchie strade della città.

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PAROLA DEL GIORNO: modo di dire Sou feito di Açucar (“sono fatto di zucchero”.. quando piove e una persona per nulla al mondo uscirà di casa)