Recife. Dall’alto sono solo stalagmiti di cemento (Trad. per Giovanni: Grattaceli, GRAT-TA-CE-LI), anche il mare é una merda, e comunque ci sono gli squali.. si, meglio andare a Olinda.
Impieghiamo un’ora ad arrivarci, e tutto attraverso la periferia di Recife, fatta da squallidi parallelepipedi “abitabili”. Mentre viaggio penso che forse abbiamo fatto male a venire qui e che probabilmente Olinda sarà solo una fetta di questo orribile lungomare, ma per fortuna mi sbaglio.
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Le case colorate di Olinda non sono state ancora inghiottite da Recife, anche se questa sarà sempre presente a rovinarne il paesaggio.
Il centro storico di Olinda sono case colorate, una decina di chiese (belle fuori, insipide dentro) e un locale di samba, il Preto velho. Per me é un luogo sopravvalutato (ovunque se ne parla come di un posto fantastico), ma comunque degno di una visita.
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A Recife torniamo 2 giorni più tardi. Bella la Igreja de São Francisco.. quando l’abbiamo vista c’erano una dozzina di donne sedute all’ingresso, in fila per il pane in carità, dentro un prete che confessava/conversava con una ragazza, nella sala grande la messa e tante altre piccole stanze per le attività. Era un ambiente vivo e rilassante, magari le chiese fossero tutte cosi’.
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Fuori dalla chiesa é un gran casino: Negozi di vestiti sintetici, officine, saloni di mobili impiallacciati, ristoranti al chilo,.. nessuno di noi tre se lo riesce a spiegare il perché, ma Recife ci piace! Non tanto da tornarci, o da consigliarla, ma c’é sempre fascino nel degrado!
Ps. Il viaggio é questo: siamo arrivati a Recife, nel Nordeste, in aereo, abbiamo due settimane per tornare a Rio de Janeiro (3000 Km) ..in Autobus.
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PAROLA DEL GIORNO: sf Rodoviaria (Terminal degli Autobus)