Eisbach

In ogni giornata calda di sole, gente di tutte le età affolla qualsiasi punto verde della città. Basta passare un inverno a Monaco per capire il perché.

All’Englischer Garten, uno dei parchi urbani più grandi d’Europa, troverete slackliner, DJ ambulanti, band improvvisate, nudisti (in tedesco Freikörperkultur o FKK), gruppi di Capoeira e (rullo di tamburi) Mama Africa… una vera e propria istituzione della città: gira in bicicletta col turbante e ti vende le birre in nero (ergo, mama africa). Per questo motivo l’hanno bandita dal parco, ma lei è Mama Africa e se ne frega.

La cosa più spettacolare da vedere sono di certo i surfisti. Ogni tanto capita di vederne uno nella metropolitana o in bicicletta con la tavola da surf, mentre raggiunge l’estremità sud del parco di fianco al museo Haus Der Kunst. Lì c’è l’onda artificiale più famosa della città (si, ne se sono altre!). Surfano di giorno… di notte, coi faretti sul ponte puntati sull’onda… d’inverno, circondati dalla neve. Non li ferma nessuno.

Photo Jul 05, 6 15 05 PM

A chi è troppo pigro per imparare questa cosa del surf, resta comunque la grassa consolazione di tuffarsi nell’Icebach, proprio alle spalle dei surfisti.

Ice-bach significa “torrente ghiacciato” (Johann Sebastian… ‘Bach’? Si.). Insomma l’acqua è fredda. Ripeto, l’acqua è fredda. D’altra parte è come entrare gratis in un parco acquatico! Basta lasciarsi trascinare dalla corrente (si tocca il fondo) passando sotto ponti e fronde d’alberi, circondati dalla natura. Personalmente, la cosa più figa da fare in città.

Di seguito una mappa col percorso (clicca sui vari punti per le foto). Buon divertimento!

Kocherlball Fest

Oggi c’è il Kocherlball, festa tradizionale nel parco… lasciamo stare le foto, qui in Bavaria qualsiasi festa prevede birra e würstel, conditi con fisarmonica e ottoni. Punto.

Qui tutto è fatto con lo stampino, tutto come la tradizione vuole che sia. Si va in giro vestiti tipo capo scout sfigato, pantaloncini di pelle, bretelle e a volte anche cappellini più o meno assurdi tipo alpino (tutta roba che compri in negozi ad hoc), non è una carnevalata, è una cosa seria! Il sabato giovani e vecchi passeggiano in centro in abiti tipici, con orgoglio. Si salutano, si riconoscono… si annusano.

bavaria baviera bayern lededhosen leder trousers

La tristezza (nonché gran rottura di maroni) di origini scialbe; certo, tutti abbiamo bisogno di appagare il nostro bisogno di appartenenza, di identità, ma, intendiamoci, sei bavarese se tipo hai il cappellino con la scopetta o le bretelle del nonno di Heidi, tutto qui. Insomma, la tradizione fine a se stessa. Tutte le tradizioni possono esserlo, e lo sono in parte, ma qui la superficialità è troppo evidente e, diciamocelo, senza troppo gusto.

Comunque sia, dicevo che la festa di oggi è come tutte le altre, l’unica differenza è che adesso sono le 5 del mattino (e siamo qui da un’oretta) tutti hanno un candeliere al tavolo …e l’ombrello aperto da seduti per la pioggia. Ah, la mia colazione: pinta di birra con weißwurst (würstel bianco) in salsa di senape e breze (pretzel).

Sto per vomitare.

PAROLA DEL GIORNO: pfand (vuoto a rendere)

ich

[…] at the time of it’s origin is wasn’t yet understood that at the level of small particles the laws of cause and effect no longer apply; that electrons and photons simply appear and disappear without individual predictability and without individual cause.

So today we have a theory of evolution in which man is ruthlessly controlled by cause-and-effect laws of the universe, while the particles of his boy are not. The absurdity of this seems to be neglected. Physicists can ignore it they are not concerned with man. Social scientists can ignore it because they are not concerned with subatomic particles.

[…] The second law of thermodynamics states that all energy systems ‘run down’ like a clock and never rewind themselves. But life not only ‘runs up,’ converting low energy sea-water, sunlight and air into high-energy chemicals, it keeps multiplying itself into more and better clocks that keep “running up” faster and faster.

What’s the motive? If we leave a chemistry professor out on a rock in the sun long enough the forces of nature will convert him into simple compounds. It’s a one-way reaction. No matter what… we can’t turn these compounds back into chemistry professor. Then why does nature reverse this process? What on earth causes the inorganic compounds to go the other way? It isn’t the suns energy.. It has to be something else. What is it?

The law of gravity, a ruthless static pattern, one could almost define life as… organized disobedience of [it]. birds fly, man goes all the way to the moon, If life is to be explained on the basis of physical laws, then the overwhelming evidence that life deliberately works around these laws cannot be ignored.

Lila (1991), Robert M. Pirsig

Bisogna toccare il fondo a volte per scuotersi e darsi di nuovo da fare.
La corrente mi ha di nuovo spinto lontano, e ora mi tocca nuotare fino a sfinirmi, ma (chissà come, chissà da dove) adesso ne ho di nuovo la forza.

FRASE DEL GIORNO (tedesco): ich haiße Davide (mi chiamo davide)

Auf, ab

La più importante lezione di cultura tedesca (o bavarese? Questo dilemma mi perseguiterà per anni) l’ho avuta il primo giorno di lavoro a Monaco.
Appena fuori dalla metropolitana, o dall’U-bahn, come la chiamano loro, mi infilo nell’ascensore e subito mi tocca affrontare un pannello con due pulsanti così grossi che nemmeno nei giochi a quiz. Su uno c’è scritto “auf”, sull’altro “ab”.

È una trappola, lo sapevo, il tasto sbagliato e l’ascensore precipiterà in una fottuta buca nazista piena di torture medioevali; ma è solo il grado d’inquietudine che la lingua tedesca mi versa addosso.

Il maledetto ascensore va solamente su e giù di un piano, ma non uno “zero” ed un “uno”, o anche un “meno uno” ed uno “zero”… una freccina carina puntata verso alto e un’altra verso il basso. No. Qui per prendere l’ascensore bisogna fare prima un corso di tedesco.

Sono le 8 del mattino del mio primo giorno di lavoro e già non so che cazzo fare.

Alla fine premo entrambe i pulsanti, ma il dubbio rimane, così quando torno a casa la sera, chiedo al mio coinquilino crucco il perché di tutto questo. Lui annuisce faceto e completa dicendo che anche se “ab” suona come “up” in inglese, in realtà si riferisce il piano basso. “Auf” è la preposizione per indicare qualcosa che sta sopra un’altra. Avete presente The pen is “on” the table? Stessa cosa. Der Scheiße Kugelschreiber ist “auf” dem Tisch.

Pare che da queste parti si impegnino con una dedizione che sa di krossa, krossa frustrazionen a correggere la realtà, finendo solo per complicare cose che funzionerebbero meglio altrimenti. Li fa sentire al sicuro.

Di esempi ce ne sarebbero a iosa e proprio a partire dalla loro lingua da mal di mare, ma sto divagando. Il punto è: perché lo fanno?

Buona domanda.

Grazie.

PAROLA DEL GIORNO [de]: (der) Aufzug (ascensore)

WG

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P.S. personally, that “meaningful” gives me goosebumps