medjugorje

Oggi, mentre tornavo in auto al lavoro da una commissione, ho sbagliato uscita e mi sono trovato sull’autostrada per Salisburgo …SALISBURGO?!? oh, mer… insomma mi fermo al primo autogrill e controllo sul cell come tornare indietro. Prendo l’uscita per Herr, poi sbaglio strada e mi ritrovo di NUOVO sull’autostrada per Salisburgo. È stato a quel punto che ho cominciato a tirare giù un po’ di madonne a caso, medjugorje, fatima, loreto…

Poi ho trovato a culo la strada per tornare indietro, oppure, una di quelle luride troie deve aver fatto il miracolo.

 

PAROLA DEL GIORNO (de): (der) sarkasmus (sarcasmo)

Lil-l-a

Quando Lilla è morta ho preso a caso alcuni dei suoi libri… quelli con titoli conosciuti, le copertine colorate, le dimensioni giuste, l’odore, la semplice attrazione.
Me ne aveva consigliato almeno uno buono quand’era viva, ma in generale le letture che teneva per se non mi esaltavano. Sapevo cosa volevo leggere e il resto non mi interessa purtroppo.

Ad ogni modo, come me Lilla aveva l’abitudine di sottolineare i passaggi che le interessavano. Orecchiette dappertutto. Io le orecchiette non le faccio più. Dopo un po’ si appiattiscono e perdi comunque il segno, uno spreco.
Adesso, dopo un paio d’anni almeno che non c’è più, mi ritrovo uno dei suoi libri tra le mani; ora che ho bisogno di leggere, di non cazzeggiare più col cellulare quando poi passo il resto della giornata davanti al computer.
Forse il libro non mi piacerà, di nuovo, ma è una strana sensazione quella di trovare le frasi ancora segnate a matita. Quando condividi un pensiero o un’idea, queste diventano tue, così quando leggo quei passaggi non appartengono più all’autore, ma sono di Lilla, parlano con la sua voce, e allora vale la pena di leggerli.

PAROLA DEL GIORNO: [das] buch (libro)

€$£

L’eleganza, poi oltre la grazia. Dall’altra parte, come polarità, l’etichetta, l’educazione buttata giù a memoria.

Gli ignoranti di lusso che masticano aneddoti e si compiacciono di poter nominare anche (e sopratutto) la merda, con alterigia e un certo piacere di fondo, come un sfogo di fogna.
Odorano di borotalco, di giglio, di lavanda e ciclamino. Sanno cosa dire, ma non comunicano; la gerarchia dei movimenti, ma non l’erotismo del gesto.
Il loro è un vuoto disperato, da far pesare con arroganza con l’illusione di una cultura che è solo buona memoria per l’annata migliore, la storia delle date, il rutto aristocratico e la storiella sconcia.

PAROLA DEL GIORNO: weiß wein (vino bianco)

Kocherlball Fest

Oggi c’è il Kocherlball, festa tradizionale nel parco… lasciamo stare le foto, qui in Bavaria qualsiasi festa prevede birra e würstel, conditi con fisarmonica e ottoni. Punto.

Qui tutto è fatto con lo stampino, tutto come la tradizione vuole che sia. Si va in giro vestiti tipo capo scout sfigato, pantaloncini di pelle, bretelle e a volte anche cappellini più o meno assurdi tipo alpino (tutta roba che compri in negozi ad hoc), non è una carnevalata, è una cosa seria! Il sabato giovani e vecchi passeggiano in centro in abiti tipici, con orgoglio. Si salutano, si riconoscono… si annusano.

bavaria baviera bayern lededhosen leder trousers

La tristezza (nonché gran rottura di maroni) di origini scialbe; certo, tutti abbiamo bisogno di appagare il nostro bisogno di appartenenza, di identità, ma, intendiamoci, sei bavarese se tipo hai il cappellino con la scopetta o le bretelle del nonno di Heidi, tutto qui. Insomma, la tradizione fine a se stessa. Tutte le tradizioni possono esserlo, e lo sono in parte, ma qui la superficialità è troppo evidente e, diciamocelo, senza troppo gusto.

Comunque sia, dicevo che la festa di oggi è come tutte le altre, l’unica differenza è che adesso sono le 5 del mattino (e siamo qui da un’oretta) tutti hanno un candeliere al tavolo …e l’ombrello aperto da seduti per la pioggia. Ah, la mia colazione: pinta di birra con weißwurst (würstel bianco) in salsa di senape e breze (pretzel).

Sto per vomitare.

PAROLA DEL GIORNO: pfand (vuoto a rendere)

ich

[…] at the time of it’s origin is wasn’t yet understood that at the level of small particles the laws of cause and effect no longer apply; that electrons and photons simply appear and disappear without individual predictability and without individual cause.

So today we have a theory of evolution in which man is ruthlessly controlled by cause-and-effect laws of the universe, while the particles of his boy are not. The absurdity of this seems to be neglected. Physicists can ignore it they are not concerned with man. Social scientists can ignore it because they are not concerned with subatomic particles.

[…] The second law of thermodynamics states that all energy systems ‘run down’ like a clock and never rewind themselves. But life not only ‘runs up,’ converting low energy sea-water, sunlight and air into high-energy chemicals, it keeps multiplying itself into more and better clocks that keep “running up” faster and faster.

What’s the motive? If we leave a chemistry professor out on a rock in the sun long enough the forces of nature will convert him into simple compounds. It’s a one-way reaction. No matter what… we can’t turn these compounds back into chemistry professor. Then why does nature reverse this process? What on earth causes the inorganic compounds to go the other way? It isn’t the suns energy.. It has to be something else. What is it?

The law of gravity, a ruthless static pattern, one could almost define life as… organized disobedience of [it]. birds fly, man goes all the way to the moon, If life is to be explained on the basis of physical laws, then the overwhelming evidence that life deliberately works around these laws cannot be ignored.

Lila (1991), Robert M. Pirsig

Bisogna toccare il fondo a volte per scuotersi e darsi di nuovo da fare.
La corrente mi ha di nuovo spinto lontano, e ora mi tocca nuotare fino a sfinirmi, ma (chissà come, chissà da dove) adesso ne ho di nuovo la forza.

FRASE DEL GIORNO (tedesco): ich haiße Davide (mi chiamo davide)

Auf, ab

La più importante lezione di cultura tedesca (o bavarese? Questo dilemma mi perseguiterà per anni) l’ho avuta il primo giorno di lavoro a Monaco.
Appena fuori dalla metropolitana, o dall’U-bahn, come la chiamano loro, mi infilo nell’ascensore e subito mi tocca affrontare un pannello con due pulsanti così grossi che nemmeno nei giochi a quiz. Su uno c’è scritto “auf”, sull’altro “ab”.

È una trappola, lo sapevo, il tasto sbagliato e l’ascensore precipiterà in una fottuta buca nazista piena di torture medioevali; ma è solo il grado d’inquietudine che la lingua tedesca mi versa addosso.

Il maledetto ascensore va solamente su e giù di un piano, ma non uno “zero” ed un “uno”, o anche un “meno uno” ed uno “zero”… una freccina carina puntata verso alto e un’altra verso il basso. No. Qui per prendere l’ascensore bisogna fare prima un corso di tedesco.

Sono le 8 del mattino del mio primo giorno di lavoro e già non so che cazzo fare.

Alla fine premo entrambe i pulsanti, ma il dubbio rimane, così quando torno a casa la sera, chiedo al mio coinquilino crucco il perché di tutto questo. Lui annuisce faceto e completa dicendo che anche se “ab” suona come “up” in inglese, in realtà si riferisce il piano basso. “Auf” è la preposizione per indicare qualcosa che sta sopra un’altra. Avete presente The pen is “on” the table? Stessa cosa. Der Scheiße Kugelschreiber ist “auf” dem Tisch.

Pare che da queste parti si impegnino con una dedizione che sa di krossa, krossa frustrazionen a correggere la realtà, finendo solo per complicare cose che funzionerebbero meglio altrimenti. Li fa sentire al sicuro.

Di esempi ce ne sarebbero a iosa e proprio a partire dalla loro lingua da mal di mare, ma sto divagando. Il punto è: perché lo fanno?

Buona domanda.

Grazie.

PAROLA DEL GIORNO [de]: (der) Aufzug (ascensore)

WG

I always thought the san franciscan flat-share ad were weird, but this…

« Three male students, nudists, live at home naked, are looking for a cool roommate […] We aren’t a sex community, we only love to live clothes-free. […] be so kind to send a meaningful, undressed photo of you! Thanks »

P.S. personally, that “meaningful” gives me goosebumps

zzzz

La libertà, oltre che autonomia è anche prassi o attività perenne: l’ozio è il peccato più grande. Il rifiuto di agire, la fiacchezza, l’apatia intellettuale, il fatalismo, rappresentano l’annullamento della libertà che è esercizio perenne di autodeterminazione al bene. La libertà impone all’uomo di non fermarsi mai alla natura che è. La libertà è divenire assoluto.

Giovanni Chimirri

Saranno passate due ore da quando ho messo su le scarpe, obiettivo: uscire. Sono ancora a casa.
È domenica pomeriggio, fuori un grado sopra o sotto lo zero e una pioggierellina tipo acqua nebulizzata, che si ghiaccia appena sul marciapiede. Si, un grado sotto lo zero, a questo punto direi anche qualcosa di meno, ma ad una certa non ha più importanza.
Solo ieri ho pulito il cesso per illudermi di avere troppo da fare per uscire.
C’è l’imbarazzo della scelta a voler fare davvero qualcosa, il mio yin me lo impedisce. Sono scarico e ho bisogno di ricaricarmi. Non ho scelta, solo imbarazzo.