Mi piacciono i fiori
non hanno paura di essere belli
li tiene in mano una signora con lo sguardo triste
se solo avesse fatto
quello che la rendeva felice
la cuoca, l’astronauta, la troia o la maestra
avrei guidato un’auto progettata da lei
indossato un suo vestito
o assistito al suo show
e invece niente.
li terrà fuori al davanzale
come su una tomba
finché appassiranno
ed io vedo tutto questo
e il mio ruolo è dirtelo
Col senno del poi
quello che posso dire è
Non mi ero preparato al ritorno
ho dovuto inventare memorie
pur di riuscire a farmi del male, ma
d’altronde, a cosa sarebbe servito altrimenti?
Al cinema danno Il pianeta delle scimmie
sono quarant’anni che lo danno
davanti a me, un signore si volta a guardare il poster
poi quello di un culo della pubblicità delle vacanze
e qualcuno sta suonando il violino
per raccattare monetine di rame
Sembra siano morti tutti e tutti insieme
nessuno ha visto l’altro crepare
allora hanno continuato a morire
chissà, forse sono morto anch’io
come gli altri, come gli altri col dubbio.
una donna mangia un panino
dritta sullo sgabello
e riesce ad essere bella
e due sbarbine a terra sugli zaini
per un viaggio che ricorderanno
per tutta la vita, ma ancora non lo sanno
compro il mensile dei mezzi
perché mi costa fatica badare ai controlli
pago, sono in ordine, sono in riga
e non ci sono più a parlarmi
in un mondo muto e conforme
Quello che conta, oltre a questo
è fottere
forse Nastia, più tardi
e Sara, Silvia, Kara e Christine
con un braccio solo, l’altro è ingessato
perché sono caduto dalla bici
ed è stata la cosa migliore
che mi sia capitata da mesi.
POESIA DEL GIORNO: Dreamlessly, Bukowski