Auf, ab

La più importante lezione di cultura tedesca (o bavarese? Questo dilemma mi perseguiterà per anni) l’ho avuta il primo giorno di lavoro a Monaco.
Appena fuori dalla metropolitana, o dall’U-bahn, come la chiamano loro, mi infilo nell’ascensore e subito mi tocca affrontare un pannello con due pulsanti così grossi che nemmeno nei giochi a quiz. Su uno c’è scritto “auf”, sull’altro “ab”.

È una trappola, lo sapevo, il tasto sbagliato e l’ascensore precipiterà in una fottuta buca nazista piena di torture medioevali; ma è solo il grado d’inquietudine che la lingua tedesca mi versa addosso.

Il maledetto ascensore va solamente su e giù di un piano, ma non uno “zero” ed un “uno”, o anche un “meno uno” ed uno “zero”… una freccina carina puntata verso alto e un’altra verso il basso. No. Qui per prendere l’ascensore bisogna fare prima un corso di tedesco.

Sono le 8 del mattino del mio primo giorno di lavoro e già non so che cazzo fare.

Alla fine premo entrambe i pulsanti, ma il dubbio rimane, così quando torno a casa la sera, chiedo al mio coinquilino crucco il perché di tutto questo. Lui annuisce faceto e completa dicendo che anche se “ab” suona come “up” in inglese, in realtà si riferisce il piano basso. “Auf” è la preposizione per indicare qualcosa che sta sopra un’altra. Avete presente The pen is “on” the table? Stessa cosa. Der Scheiße Kugelschreiber ist “auf” dem Tisch.

Pare che da queste parti si impegnino con una dedizione che sa di krossa, krossa frustrazionen a correggere la realtà, finendo solo per complicarla inutilmente (ah, l’utilità!), con tutte le cose che funzionerebbero meglio altrimenti.
Li fa sentire al sicuro.
Di esempi ce ne sarebbero a iosa e proprio a partire dalla loro lingua da mal di mare, ma sto divagando. Il punto è: perché lo fanno?

Buona domanda.

Grazie.

PAROLA DEL GIORNO [de]: (der) Aufzug (ascensore)

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