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Arriviamo a Salvador che è sera, il che non è bello perché girare con lo zaino è un po’ come girare con un cartello con scritto “ho il passaporto in originale, la Visa e la fotocamera, assaltami pure”, cmq..

Arriviamo a Pelourinho, la zona centrale di Salvador, che è anche quella più turistica.
C’è musica dapertutto, bande di tamburi girano le stradine, un locale su due ha la musica dal vivo.
D’altro canto ci sono un fottio di venditori ambulanti, che ti sbattono in faccia una striscia di tessuto mal tagliata (che dovrebbe essere un bracciale) come se te lo dovessi mangiare, il cazzo di braccialetto. Anche se ti infili in una bettola locale, non importa, ci sarà sempre un bambino che ti punta da fuori la porta, aspettano pure dieci minuti, finché non esci e ti bloccano chiedendoti gli spiccioli.. allora mi metto le mani in tasca (per evitare che ce le metta lui) e me ne vado mentre mi segue per tipo 50 metri. Sarà così per una settimana.
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Il Pelourinho è un piccolo quartiere, appena ne esci, con l’ascensore da 5 cent che ti porta alla Cidade Baixa, scopri la vera Salvador, povera e sporca, con le case ammassate davanti al porto, a sporcare il tramonto. È bello e triste allo stesso momento.

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Cerchiamo di andare a piedi al mercato di São Joaquim, ma sbagliamo strada e finiamo in mezzo al nulla, prendiamo il bus.. fanculo, stava tipo 5-10 km dall’altra parte del porto. Cmq bello, sembra proprio un bazar, e non ci sono nemmeno troppi turisti. Il reparto della carne è da star male, occhi, zampe e fegati buttati li in bella vista sui banconi, gabbie stracolme di polli (è impressionante, ce ne saranno più di 50 in una gabbia da 5 metri di lato), c’era un pollo ancora vivo con le zampe legate avvolto nella carne da giornale. povero pollo.

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Torniamo al Pelourinho, il secondo, o terzo, giorno qui a Savador comincerò a stare malissimo, il dannato olio di cocco (dendé) per friggere l’Acarajé una specie di panino, tipico di Bahia) mi fa venire la febbre a 40 (almeno credo che sia stato lui) e una diarrea micidiale che farà scappare gli altri inquilini dell’albergo dal bagno in comune.. almeno posso ca****e in santa pace.

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PAROLA DEL GIORNO: sm azar (sfiga)

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