A Graça, ferma in piedi sul marciapiede, una donna chiacchiera con l’amica affacciata alla finestra della sua casa al piano rialzato.
Intorno ad Alfama bandiere del Portogallo, dimenticate dagli europei di calcio, ancora stese lì a sbiadirsi al sole.
Sull’altro lato della collina invece, a Mouraria, proprio ai piedi del castello, gli studenti cercano di trovare una casa nel dedalo del quartiere degli immigrati, due o trecento gradini più su di Martim Moniz.
Risalendo le stradine che portano a Chiado puoi vedere fricchettoni dai lunghi dread pulire minuziosamente la loro porzione di peixe dourato in un ristorantino dimesso, circondati da anziani.

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