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Il tassista che ci ha portato alla rodoviaria (Stazione degli autobus) ci fa “ahh, vai a San Paolo.. guarda, non è perché io sono di Rio de Janeiro, ma.. cioè, anche se fossi di San Paolo preferirei Rio de Janeiro!”. Boh, forse i carioca odiano San Paolo perché non ha le spiagge (e i Paulisti odiano Rio perché hanno le spiagge), non l’ho capita molto questa rivalità dove nasce, probabilmente da nulla: tutti odiano il proprio vicino, i sanseveresi odiano i torremaggioresi, i milanisti gli interisti, etc.. una volta avevo letto la frase “è più facile amare il mondo che il proprio vicino” (parole sante!)

Non mi piace fare paragoni, sono due città diverse. Devo dire che dopo l’atmosfera da sciopero perpetuo di Rio, San Paolo mi ha disorientato un po’, non mi piaceva girare la città, mi sentivo soffocare tra tutti quei palazzoni orribili (sembra esserci una gara ufficiosa a chi fa il palazzo più brutto).

C’è una cosa che però.. ero appena uscito dalla metro, stavo andando a casa di Marion, che mi ha ospitato li, e appena fuori c’era la luna che stava sorgendo da dietro ai palazzi (stava scappando probabilmente), bella, grande, piena (le stelle, offuscate dallo smog e dalle luci della città, erano sostituite dai fari lampeggianti in cima ai ripetitori). Mi guardo intorno per vedere di sedermi un attimo e vedo che altre persone, 3 o 4, erano anche loro li ferme a contemplarsela. Mi siedo pure io e penso che a Roma nessuno si fermerebbe 5 minuti a vedere la luna e che san paolo non può essere così terribile. Anche in una città moderna come san paolo la cosa migliore sono le persone, è una costante dei miei viaggi in Brasile.

Per il resto San paolo offre una varietà di ristoranti diversi (ammazza che buono, ed economico, il sushi qui) e locali, carissimi, che però non avevo voglia di vedere.. le creepes di Marion erano la scelta migliore!

PAROLA DEL GIORNO: sm arranha-céu (grattacielo)

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